domenica 11 ottobre 2015

Teddy Ferrara alla Donmar Warehouse


La prestigiosa Donmar Warehouse, uno dei teatri più acclamati e ambiti di Londra, sta ospitando la prima produzione inglese dell'ultima fatica del finalista al Premio Pulitzer Christopher Shinn: Teddy Ferrara.

La piece ci parla di Gabe, un ragazzo omosessuale alle prese con il suo ultimo anno di università, la presidenza del gruppo LGBTQ, una candidatura alla rappresentanza degli studenti e la nuova relazione con l'ambizioso direttore del giornale universitario, Drew.

Il delicato equilibrio della vita di Gabe (e dell'intera università) si spezza quando Drew pubblica un articolo sul fatto che uno studente suicidatosi l'anno prima era un omosessuale non dichiarato: a nulla servono i tentativi del preside per fermare l'indignazione della comunità dei giovani gay, che pretende uguaglianza e rispetto non solo sulla carta. Ad aggravare la situazione ci pensa il suicido di Teddy Ferrara, un ragazzo gay timido e introverso che nasconde una vita sessuale estrema su Internet. La spirale di eventi causata dal secondo suicidio coinvolgerà intimamente tutti i personaggi e cambierà le loro vite.

Teddy Ferrara aveva davvero tutti i crismi e le premesse per essere un'opera significativa, eppure la sua stessa ambizione le impedisce di arrivare al risultato a cui aspira. Il problema del dramma può essere ridotto al buon vecchio modo di dire "avere troppa carne al fuoco". Perché di questo si tratta, ci sono troppi imput e nessuno viene sviluppato con la serietà che meriterebbe. C'è l'omofobia, chiaro, che è il tema principale della piece; c'è l'impressionante tasso di suicidi tra i giovani gay; c'è il senso di alienazione causato dal vivere in un mondo strettamente eterosessuale; c'è la promiscuità che impedisce l'instaurarsi di relazione profonde; c'è la mancanza di visibilità dei transgender e la totale ignoranza della gente a questo proposito; per non parlare di quanto sia difficile essere disabili in un mondo che ha così cari i valori estetici come quello dei giovani gay. E ancora: gli omosessuali che si vergognano così tanto da fingersi etero e stare in relazioni bluff, il controverso mondo degli incontri online e delle app come Grindr, l'ambizione, il potere. Davvero, davvero troppi. La piece dice tante cose molto giuste che avrebbero meritato un maggiore approfondimento e invece restano lì, rozzamente abbozzate.

La colpa non è certo del regista Dominic Cooke e nemmeno del bravo cast con così tanti giovani in scena: Luke Newberry (Gabe), Nancy Crane (Provost), Oliver Johnstone (Drew), Kadiff Kirwan (Nicky), Ryan McParland (Teddy Ferrara), Matthew Marsh (Preside), Anjli Mohindra (Jenny), Pamela Nomvete (Ellen), Nathan Wiley (Tim), Gryffin Gyllian (Jaq), Christopher Imbrosciano (Jay), Nick Harris (poliziotto) e Abubakar Salim (poliziotto).

Il bravo Ryan McParland è Teddy Ferrara


Eppure, nonostante gli sforzi congiunti di tanti artisti di talento, il dramma non decolla mai: il primo atto è un lungo susseguirsi di scene quasi slegate che non portano a niente; il secondo è un po' meglio, ma non si sfiora mai quell'intensità che una piece su un tema come questo dovrebbe saper creare. Tuttavia, forse a causa delle sue stesse ingenuità e dei suoi personaggi così rudimentali, Teddy Ferrara riesce a creare una certa atmosfera di alienazione, solitudine ed incomunicabilità. E' praticamente un effetto collaterale, ma colpisce.

Il programma di sala riporta alcuni dati che fanno riflettere più di quanto non faccia lo spettacolo di per sé e vorrei condividerli con voi:
  • Il 13% degli uomini gay o bisessuali hanno sperimentato la depressione a diversi stadi, a differenza del 7% degli uomini eterosessuali
  • Il 23% dei giovani gay, lesbiche, bisessuali o transessuali ha tentato il suicidio almeno una volta
  • Il 27% degli uomini gay ha contemplato il suicidio, una percentuale che sale al 35% per gli omosessuali di colore, al 38% per i bisessuali e al 47% per gli omosessuali disabili. 
  • Il 55% degli omosessuali è stato vittima di bullismo a scuola
  • Il 46% dei giovani omosessuali che ha subito bullismo soffre di depressione, così come il 35% di quelli che sono stati "lasciati in pace". Per gli eterosessuali la stima è del 5%
  • Il 28% dei ragazzi gay vittime di bullismo ha tentato il suicido.

Il prossimo lavoro della Donmar sarà un revival dell'affascinante dramma Le relazioni pericole con la due volte candidata al premio Oscar Janet McTeer nel ruolo reso celebre da Glenn Close... speriamo che dalla fine di novembre la Donmar possa tornare ad essere una fucina di eccellenze e che Teddy Ferrara non sia stato che un incidente di percorso.


★★

1 commento:

  1. Recensione con la quale mi trovo d'accordo solo riguardo al meraviglioso cast, per me Teddy Ferrara è una play commovente e a tratti ironica, che mi è piaciuta molto. Interessante leggere un altro punto di vista, comunque.

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